Un'opera di Chiara Tronchin
Residenza d'artista: Altopiano di Asiago

L'illustrazione parte da una rappresentazione simbolica dei due eventi che hanno sconvolto Asiago: la tempesta Vaia con un abete rosso capovolto e la Grande Guerra con una mano di giovane soldato stretta nel filo spinato. Sullo sfondo il profilo dell'Altopiano, segnato dalle operazioni di sgombero dei fusti abbattuti da Vaia.

“Occorre aspettare - scrive Mauro Corona ne Il passo del vento. Sillabario alpino - La natura non ha fretta, macera le cose ruminando per bene. Si fa aiutare da neve, pioggia, vento e gelo. Alla fine ottiene i risultati. Cadono alberi sotto il peso della neve, divelti da valanghe, spaccati da uragani e saette. Rimangono in terra, stesi come soldati morti. Il tempo li intenerisce, li sbriciola, alla fine li sfregola riducendoli in polvere. Quello è humus che nutre il sottobosco. Le piante ricevono vita dal basso...” e così nella mia illustrazione, da queste due cicatrici, la natura riparte con tutta la sua, pur delicata, forza e protende verso la rinascita nelle sue forme vegetali, rappresentate dalla pianta di fragoline, nei funghi e negli animali, simboleggiati dal maestoso cervo.

L'augurio finale che l'illustrazione vuole esprimere è che questi luoghi si risollevano verso il cielo e le stelle, con la stessa leggiadria di una farfalla, emblema conturbante della metamorfosi perché “...in questo scenario di morte ogni singolo elemento sarà destinato a trasformarsi nuovamente in vita, una sorta di eterno ritorno, una ciclica volontà di potenza della più misteriosa energia vitale che eternamente nasce ed eternamente muore, per non morire veramente mai.” (Matteo Righetto, Il passo del vento. Sillabario alpino)

Chiara Tronchin serigrafia ad Alberabilia

Chiara Tronchin

Chiara Tronchin è architetto e da circa 10 anni si occupa di illustrazione. La sua formazione si sviluppa a Sarmede (TV), alla Scuola Internazionale di Illustrazione per l’Infanzia Stepan Zavrel, dove frequenta diversi corsi tenuti da illustratori di fama internazionale come Svjetlan Junakovic, Linda Wolfsgruber, Jesús Cisneros e Gabriel Pacheco. Collabora con il settore Education del Teatro La Fenice di Venezia realizzando manifesti, depliant, locandine e video animati per i progetti rivolti ai più piccoli, alle scuole e alle famiglie. Lavora insieme ad associazioni e altre realtà culturali e realizza inoltre illustrazioni per il packaging di prodotti alimentari e per attività di ricezione e ristorazione. Ha esposto i suoi libri alla 34° e 35° Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede ed ha illustrato fino ad ora tre libri per ragazzi, due per Ortica Editrice e uno per Aurelia Edizioni. La sua arte è indirizzata soprattutto al mondo dell'infanzia perché è convinta della grande possibilità pedagogica che può dare l'illustrazione, in quanto veicolo di valori universali e primo incontro dei bambini con il senso estetico.